Progetto di ricerca e partecipazione a EAS
Progetto di ricerca e partecipazione a EAS
13 febbraio 2019
I docenti e gli studenti della SMG + Bande hanno accolto una opportunità formativa e di ricerca: è un progetto internazionale, e primo in Italia, dal titolo ‘Come possono gli insegnanti di musica sostenere le motivazioni intrinseche all’apprendimento dei propri studenti?’ Anche attraverso questo progetto sia i docenti sia gli studenti vivono appieno ciò che Ezio Bosso riassume: La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: INSIEME.
La parola chiave di questo progetto, sia per gli studenti sia per i docenti, è motivazione. Per il docente significa maggior consapevolezza, cioè riconoscere il proprio ruolo, il proprio comportamento, per una comunicazione dinamica. Allo studente viene chiesta la sua voglia di realizzarsi in ambito musicale e la sua volontà di proseguire.
La motivazione è parola chiave anche del percorso formativo degli insegnanti. Una domanda che spesso nell’ambito formativo si sente è: serve? Sono soldi buttati? Potremmo citare Derek Bok, rettore di Harvard, il quale afferma: se pensate che l’istruzione sia costosa, provate con l’ignoranza. È altrettanto vero che saranno tutti i coinvolti (docenti e studenti), al termine del progetto, a dire se questa formazione è valida; non solo basandosi sulle emozioni, anche attraverso alcuni strumenti scientifici come: autoconsapevolezza, osservazione, questionari.
Responsabile scientifica di questo progetto di ricerca e formazione è dott.ssa Emanuela Chemolli (con un dottorato in Psicologia dell’Organizzazione). È inoltre responsabile del trattamento dei dati e sottoscrive il codice deontologico Ethical Practice of Psychology in Organizations – Society for Industrial and Organizational Psychology (SIOP), di cui è membro dal 2010.
Il progetto di ricerca e formazione si concluderà nel mese di aprile (si ipotizza prima di Pasqua). Dopo verrà data comunicazione dei risultati di questo progetto innovativo, primo in Italia e internazionale. Il ‘dietro le quinte’ di questo percorso è composto da: SMG (nella figura della Presidente Margherita Cogo e della Direttrice Gabriella Ferrari), Federazione dei Corpi Bandistici (nella figura del Presidente Renzo Braus), Provincia Autonoma di Trento, Università degli Studi di Verona (nelle figure del prof. Riccardo Sartori e della dott.ssa Francesca Luzzi), Korea University – Seoul (nella figura del prof. Johnmarshall Reeve), e la comunità della Self-Determination Theory (i fondatori prof. Edward Deci e prof. Richard Ryan).
C’è già una buona notizia! Questo progetto sperimentale verrà presentato alla Conferenza Internazionale EAS (European Association for Music in Schools) che si terrà a Malmö, Svezia dal 15 al 18 maggio (https://eas-music.org/2019-malmo-se/
RIASSUNTO DI RICERCA presentato alla Conferenza Internazionale EAS
Come possono gli insegnanti di musica sostenere la motivazione intrinseca dei loro studenti?
“La scuola che vorrei è quella in cui sento supportata la mia autonomia”
La ricerca ha dimostrato che la motivazione è un elemento essenziale per quanto riguarda il successo nell’educazione in generale e anche in quella musicale. La Self Determination Theory (SDT; Deci & Ryan, 2000; Ryan & Deci, 2000), ovvero la teoria dell’autodeterminazione, afferma che esistono tre bisogni psicologici di base universali – autonomia, competenza e relazione – da soddisfare affinché gli studenti si sentano intrinsecamente motivati. Affinché questo avvenga, il comportamento degli insegnanti svolge un ruolo chiave (Standage, Dudax, Ntoumains, 2006) per creare le condizioni dove gli studenti possano soddisfare i loro bisogni psicologici, anche in un contesto musicale (Alexander, 2015; Renwick, 2008). Sebbene non sia intenzione dell’insegnante di musica, solitamente i piani didattici di musica e non supportano i comportamenti di autonomia (Jørgensen, 2002) e non soddisfano le aspettative degli studenti (Alexander, 2016).
Viene proposto un intervento formativo-valutativo per gli insegnanti di musica delle scuole ‘civiche’ del Nord Italia (Trentino) al fine di rendere gli insegnanti ancor più sostenitori dell’autonomia dei propri studenti. Il disegno di ricerca sperimentale (si veda tabella sotto) si sviluppa nell’arco di due anni. Nel primo anno si svolge la formazione comportamentale degli insegnanti nella scuola pilota (Scuola Musicale Giudicarie); inoltre avviene la valutazione dello stile motivazionale degli insegnanti (attraverso l’osservazione) e vengono sondate le motivazioni intrinseche degli studenti (mediante questionario). Il questionario sottoposto agli studenti dà modo anche di valutare il progetto formativo in sé, affinché l’investimento della formazione non venga sperperato e sia sostenibile. Nel secondo anno è prevista la formazione agli insegnanti di musica appartenenti alle restanti scuole civiche basandosi sui risultati precedenti.
La formazione comportamentale degli insegnanti si focalizza su: a. promuovere le risorse motivazionali interiori degli studenti; b. comunicare con un linguaggio non controllante; c. dare spiegazioni riguardo le prestazioni musicali; d. identificare e accettare gli aspetti negativi relazionali.
Per quanto è a nostra conoscenza, questo tipo di ricerca non è ancora stata svolta in Italia nelle scuole musicali. È il primo intervento che pone al centro della ricerca la motivazione intrinseca degli studenti e il piacere di suonare usando come cornice teorica la teoria dell’autodeterminazione. Questo progetto mira a investigare e creare una nuova base per l’insegnamento musicale del 21esimo secolo.